martedì, novembre 30, 2010

A passeggio con il Leone

Manca un mese esatto a Natale, e io credo che per questa festività a tutti sia dovuto il diritto di sognare.
E quella che voglio raccontarvi è una storia di Re, Regine e Principi, artigiani secolari e avventurieri. Chi non sognerebbe, con personaggi così? Ma, visto che Natale trasforma i sogni in realtà, la mia vuole essere una storia vera, e raagiungibile... basta un biglietto aereo per Londra!
Appena sbarcati, recatevi al n° 3 di St. James street, da Berry Brothers & Rudd, e troverete un pavimento di legno grezzo che sostiene uno scrittoio da cui ci si aspetterebbe di veder fare capolino Ebenezer Scrooge, il burbero personaggio di Dickens. E, invece, è un commesso anglo-francese che si erge a elencarvi tutte le qualità del Bordeaux con competenza quasi rituale. Effettivamente, non stupisce che l' esperienza sia divenuta rito in un' attività che si occupa di Bordeaux dal 1694, e che già dagli albori trattava l' eccellenza: è proprio del 1694 l' appunto del diarista e bon vivant Samuel Pepys, che riporta d' aver trovato nella bottega un eccellente vino francese chiamato Ho Bryan (nient' altro che lo Chateau Haut Brion).
Forse per questa vocazione alla perfezione, forse per la vicinanza "a casa", re Giorgio III insignì òa ditta del titolo di "fornitrice della Real Casa", compito che assolve con onore da 250 anni. E, a ben guardare, il quadrilatero di strade (St. James st., Jermyn st., Regent st. e Piccadilly st.) pullula di antichissime botteghe che si fregiano di uno o più warrants, gli stemmi che indicano la fornitura esclusiva dei membry di spicco della Casa Regnante inglese (lo stemma reale con l' unicorno ed il leone per S.M. la Regina Elisabetta II, e i rispettivi stemmi personali per le L.A.R. il Principe di Galles Carlo ed il Duca Filippo di Edimburgo). Fornitore di quest' ultimo è, ad esempio, Lock, al 6 di St. James st., lo storico cappellaio che, dal 1686, propone solo il meglio della manifattura britannica: dai morbidissimi panama, alle berrette in tweed e cashmere, ai lucidi cilindri, al cappello che ne ha reso il nome leggendario: la bombetta, il cui primo esemplare è stato confezionato proprio qui, nel 1849, per un cliente stufo di perdere il suo cilindro impigliato nei rami durante la caccia alla volpe, che richiese quindi un copricapo dalle forme più contenute e più pratico. Poco più avanti, al n° 9, John  Lobb, azienda "bootmaker" per tradizione, espone stivali e scarpe fatti rigorosamente a mano, nella bottega "piu bella del mondo", come ebbe a dire l' autorevole rivista "Esquire".
La fornitura esclusiva al Principe di Galles giustifica, oltre alla sapiente manifattura ed alla mirabile bellezza delle calzature, le 2 500 sterline e i 16 mesi d' attesa richiesti per un paio di scarpe finito, parlando di un modello base. Ma, in fondo, a Natale qualcosa può concedersi anche al vizio, quindi, indossate bombetta e Oxford nere, non rimane che un sigaro per essere un perfetto british gentleman.
E chi meglio di J.J. Fox, cigar merchant dal 1787 (il più antico d' Inghilterra), può soddisfare il nostro bisogno? Considerando che è l' unico luogo del Regno Unito dove si possa legalmente fumare a scopo d' assaggio, col valore aggiunto di un salotto edoardiano, tra ordini firmati Churchill, Gladstone e Wilde, direi assolutamente nessuno! St. James street si chiude con il più giovane, ma anche più blasonato commerciante: Dr. Harris e C., farmacista e profumiere del Principe di Galles e, fino alla compianta morte, della Regina Madre, il cui warrant era il più ambìto.
Lei scomparsa, stemmi "al centro". E, se Paxton, bottega di formaggi dal 1797 può vantarsi di inondare del profumo dei suoi tesori le cucine di Elisabetta, Penhaligon's, profumiere sulla breccia dal 1860, dagli utlimi anni di regno della Regina Vittoria irrora le stanze da tolettaed i colli delle inquiline di Buckingham Palace. Il Duca Filippo, invece, preferisce costruirsi le essenze da indossare, rivolgendosi a Floris, che dal 1730, anno di inaugurazione, propone una linea di essenze "su misura". Ma, anche profumato, "il Re è nudo!". Per evitare imbarazzi di questo genere, Carlo, da vero bon vivant, ripone tutta la sua fiducia nella storica sartoria (1864) Turnubull&Asser, che vanta i migliori clienti da tutta Europa. Continuando la passeggiata nel quadrilatero, l' orgoglio nazionale ha ben donde di essere galvanizzato: lo store Beretta si staglia proprio all' angolo fra Jermyn st. e St. James st. Le linee tipicamente britanniche delle giacche in vetrina, non fanno rimpiangere per nulla le "maremmane" storiche, ma sui fucili, non si transige! La perfezione assoluta: eccellenza tecnica, pregio dei materiali, gusto delle decorazioni, potenza di tiro senza uguali in Regno Unito. Non è proprio sparare all' inglese (il "catenaccio doppio", orgoglio di Purdey, è fatto per sparare per divertimento, Beretta spara per andare in bersaglio) ma sono sicuro che i britannici capiranno: d' altronde sull'insegna c'è inciso "since 1526", isn' t it?
Caccia, pellami, sigari, Bordeaux: a questo Paradiso del vero heritage che è, -giocoforza- political uncorrect, manca solo la cancellata d' oro: la sigla G.o.L.f.(Gentlemen only, Ladies forbidden). Le donne non me ne vogliano; è effettivamente così: non solo il centro del quartiere è dominato da St. James Palace, palazzina di mattoni rossi eretta da Enrico VIII nel 1532, e sede della Corona fino metà Ottocento (dove non ha mai alloggiato una Regina, dato che Elisabetta I risiedeva alla Corte di S. Giacomo); ma lì si concentra anche la créme de la créme dei gentlemen clubs che hanno acceso l' immaginario maschile per molte genrazioni: partendo dal Carlton, inaugurato dal duca di Wellington nel 1831, al Boodle's, 1762, celebre quartier generale di Lord Brummel, passando per la roccaforte tory White, 1736, di cui è stato presidente ilpadre dell' attuale Prime Minister David Cameron; ed il liberale Brook's, che accoglie l' intellighenzia whig dal 1764.
Svoltando su Piccadilly st., l' antico droghiere Fortnum&Mason (1707), vende tè e caffè da mille e una notte e, per accompagnare una tazza del meraviglioso nettare, meglio comperare un libro da Hatchards: warrant di Elisabetta II, è una delle più antiche librerie d' Inghilterra (1797).
Su Regent st., la "style mile", Penhaligon's continua a vendere le sue essenze iconiche, come Hamman (1872) e Blenheim (1902), e Aquascutum (1851), padre del trench come soprabito civile (immise sul mercato le rimanenze militari al termine della Prima Guerra Mondiale), ne propone una rivisitazione per l' A/I 2010-2011.
Pian piano, si comincia ad assaporare e comprendere il complesso concetto di heritage, ma assimilarlo troppo in fretta, non ne fa cogliere le più profonde sfumature: meglio fermarsi a dormire al Landmark's Hotel, 5 stelle del 1899 dove Neogotico, Barocco e Rinascimento si fondono insieme a creare il più perfetto stile vittoriano. Non per understatement, ma ai botique-hotel della cool Britannia si deve, almeno per curiosità intellettuale, preferire il sapiente monumentalismo dell' Ancient Regìme. Anche in cucina. Quindi, da questo sogno natalizio, sono banditi (dopo il doveroso inchino) Jaime Oliver, Marco Pierre White e Gordon Ramsey: si puòmangiare solo nei templi del collaudatissimo edonismo culinario Regency: i lussuosi Rules, in Covent Garden dal 1798 e Simpson' s, sullo Strand, aperto nel 1828 come circolo di scacchi.
Ma il rito più inglese è, e rimane, il tè delle 5:25 p.m.; e se il Ritz Hotel, basilica del tè pomeridiano londinese, ammette anche uomini in jeans nei suoi maestosi saloni, a noi sognatori, nuovi bambini incantati da questa fiaba di vecchia Inghilterra, non resta che snobbarlo e dirigerci a colpo sicuro a Mandleville Hotel di Marylebone: non solo cocktail attire obbligatorio per gli avventori, ma menù distinti per i signori e per le signore... come sempre, una questione di stile, nel mondo della Tarditional Revolution!










                                                                               

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